October 3, 2018

Stefano Strazzabosco, an Italian poet who lives in Mexico City, wrote a letter this past week while I was out of town to let me know that five of my poems, which he has translated into Italian, has now also been published in a literary magazine, L’IMMAGINAZIONE (307 — settembre-ottobre 2018). I wish to thank Stefano for his support of my writing, and especially for taking the time to write a note about my poetry to accompany his translations.

“Queste poesie danno conto del tono insieme colloquiale e alto del suo stile, che anche lessi- calmente ama mescolare la lingua quotidiana con termini che di tanto in tanto ne spezzano la fluidità, facendola impennare. Allo stesso modo, i dati della realtà concreta e quotidiana – un ami- co malato terminale, una colazione a base di avena, un interrogatorio, un gatto, etc. – vengo- no fatti lievitare fino a assumere un valore che trascende le occasioni senza rinnegarle, anzi: cercando al loro interno quel segno che le tra- sforma in esempi di un vissuto personale che di- viene esistenziale, paradigmatico, comune. Vengono così agitate anche le grandi questioni su cui ci interroghiamo: il senso del nostro esse- re nel mondo, la malattia, la morte, la scrittura al cospetto dell’ignoto, l’amicizia, l’amore. Non si tratta, però, di trasportare questi temi su un pia- no metafisico, quanto piuttosto di trovare al loro interno la cerniera che li fa ruotare su più piani, come prismi verbali. Chiaro che in questo modo, partendo dall’osservazione, arrivando fino a San Tommaso, più di qualcosa si perde per strada, e altro vi si aggiunge. Da qui la sottile ironia che avvolge questi prismi irregolari che affascinano per la loro concretezza, ma che durano per il lo- ro contenuto impalpabile.”

Bill Mohr è poeta, critico, saggista. Insegna alla California State University e vive a Long Beach con sua moglie Linda Fry.

(nota di Stefano Strazzabosco)